Storicamente settembre non mai è stato un buon mese per le criptovalute, e l’andamento di questi giorni lo conferma. Lo scenario della Top20 infatti si caratterizza soprattutto di segni negativi.
I rialzisti si aggrappano alla prospettiva che il quarto trimestre (Q4) generalmente mostra un andamento positivo, e il pensiero va alle imminenti elezioni americane di novembre, con condizioni favorevoli che potrebbero spingere il prezzo di e compagnia.
continua a viaggiare a ritmo lento. Il prezzo è scivolato sotto i 60mila dollari, soprattutto a causa del forte calo della settimana scorsa (-10%), innescato dai forti deflussi dagli ETF spot su negli Stati Uniti (-279,4 milioni di dollari), un segnale del calo del sentiment del mercato.
Inoltre, una balena ha depositato una grande quantità di BTC su Binance, e si sta manifestando un calo dell’interesse e dell’attività degli investitori in Coinbase.
Tutto questo spiega in parte perché il prezzo sta facendo fatica a recuperare quota. Ma sullo sfondo c’è sempre la questione della politica monetaria. I tagli dei tassi di interesse sono un fattore rialzista per gli asset più rischiosi come le crypto, ma al momento non si conosce il programma della FED perché dipende dai dati macro in arrivo (e gli ultimi sono a tinte miste).
Un altro fattore negativo per il settore è la caduta delle azioni di Nvidia dopo la citazione inviata dal DOJ, il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Un evento che ha creato preoccupazioni diffuse per tutti gli asset di natura tecnologica.
Anche le altcoin vivono un momento fiacco, con perdite che nell’ultima settimana in certi casi sono superiori al10%.
e Solana ad agosto hanno perso un quinto del loro valore, scivolando rispettivamente a 2400 dollari e 130 dollari e mettendo alla prova livelli di supporto importanti.
