Giornata intensa per il Giappone e lo Yen, che tra inflazione e questioni politiche ha vissuto ore di grande volatilità, finendo poi per apprezzarsi notevolmente rispetto al dollaro USA.
A inizio giornata il cambio USDJPY era salito oltre 146 per dollaro, arrivando sui massimi di quasi un mese a causa del rapporto sull’inflazione di Tokyo, che è un indicatore importante dell’andamento dei prezzi a livello nazionale. I dati hanno evidenziato che il tasso di inflazione core di Tokyo è rallentato al 2% a settembre, sostenendo la tesi che la Bank of Japan adotterà un approccio cauto riguardo agli aumenti dei tassi.
Anche il governatore della Kazuo Ueda di recente ha affermato che c’è bisogno di tempo per valutare gli sviluppi economici e di mercato prima di aggiustare la politica monetaria, suggerendo che la BOJ non ha fretta di aumentare ulteriormente i tassi.
Poco dopo però lo scenario dello yen è cambiato, dopo che l’ex ministro della difesa Shigeru Ishiba ha vinto la leadership del partito al governo, diventando di fatto il prossimo primo ministro. Anche se Ishiba si è espresso contro rialzi aggressivi dei tassi, il suo rivale Sanae Takaichi era molto più accomodante di lui. Inoltre Ishiba è noto per favorire lo stimolo economico e le politiche fiscali espansive.
Così lo yen giapponese è balzato verso l’alto: il cambio è sceso di oltre un punto percentuale avvicinandosi alla soglia di 143, non molto lontano dai minimi di un anno toccati poco tempo fa.
Intanto il rendimento dei titoli di stato giapponesi a 10 anni è balzato a circa lo 0,85%.
