Il mese di ottobre continua ad essere negativo per il dollaro canadese, che sta perdendo di nuovo quota rispetto al collega statunitense. Il cambio sale infatti oltre 1,36, arrivando oltre i massimi di un mese e mezzo.
La valuta canadese è appesantita dai dati economici negativi che hanno aumentato le aspettative per un ulteriore allentamento monetario.
Settimana scorsa l’S&P Global Canada Composite PMI è sceso a 47,0, segnalando una contrazione più profonda dell’attività del settore privato per il quarto mese consecutivo. Nel frattempo, il PMI dei servizi è sceso bruscamente a 46,4, segnando il calo più marcato da marzo. Anche i livelli occupazionali sono diminuiti per il secondo mese consecutivo.
Questa frenata dovrebbe convincere la Bank of Canada a fornire nuovi stimoli all’economia, anche perché il tasso di inflazione annuale ha raggiunto l’obiettivo della banca centrale per la prima volta in oltre tre anni.
Il mercato ritiene possibile che possa esserci un taglio del tasso di interesse anche di mezzo punto percentuale nella prossima riunione. Nell’ultimo meeting, la BoC ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base, portandolo al 4,25%.
Nonostante l’aumento del petrolio (che è un fattore rialzista per il dollaro canadese), il cambio sta invece salendo ed è arrivato oltre 1,36, come non accadeva da agosto.
Il rapporto tra le due valute risente soprattutto dell’avversione al rischio degli ultimi giorni, a seguito delle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente, che ha spinto il biglietto verde americano nella sua veste di beni rifugio.
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Dal punto di vista tecnico, possiamo notare delle cose interessanti sul grafico della piattaforma di investimento .
Il cambio ha appena fatto breakout del doppio minimo e sta adesso testando le Ema50 e l’Ema200. Se dovesse superare questo scoglio, potrebbe acquisire ulteriore slancio verso l’alto (il target del doppio minimo sarebbe su 1,38).
