Come era ampiamente previsto, la BCE ha tagliato i tassi di altri 25 punti base con una decisione unanime.
Al termine della riunione di politica monetaria di ottobre, la Eurotower ha deciso di abbassare i tassi sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sui prestiti marginali rispettivamente al 3,25%, 3,40% e 3,65%. Analoghe mosse aveva fatto a settembre e giugno.
Questa decisione deriva da una valutazione aggiornata dell’inflazione, che sta continuando a scendere e nel mese di settembre per la prima volta in oltre tre anni è giunta sotto il target della BCE del 2%. Anche se si prevede che un aumento per fine anno, l’inflazione dovrebbe scendere verso l’obiettivo del 2% nel 2025. Inoltre anche se la crescita dei salari rimane elevata, le pressioni si stanno allentando.
La BCE conferma che adotterà la future decisioni sulla base dei dati che di volta in volta arriveranno.
L’esito della riunione BCE non ha spostato granché l’euro, che continua a vivere una fase di debolezza rispetto al dollaro. Il cambio resta poco sopra 1,08 dollari, ossia i minimi dall’inizio di agosto. Il taglio della Ema200 ha tuttavia inviato un messaggio ribassista più forte al mercato.
Sull’andamento della coppia incide anche il buon momento del dollaro, con l’Index che è arrivato anche a 103,75, raggiungendo il massimo di 11 settimane, poiché i dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, più forti del previsto, hanno rafforzato le aspettative che il ritmo dei tagli dei tassi FED potrebbe rallentare.
