Il panorama delle crypto mostra una netta frattura nell’ultima settimana. Mentre le prime 6 valute digitali per capitalizzazione di mercato hanno accumulato guadagni (da quello minimo di a quello sostanzioso di , +23%), le altre invece hanno prevalentemente perso terreno, con a sola eccezione di (+7%).
Per il momento quindi non si vede ancora quello che viene chiamato “Uptober”, ossia e l’ingresso nel trimestre più performante dell’anno per le crypto.
Lo scenario attuale fa comprendere che ci stiamo muovendo in una fase molto incerta, perché l’inizio del ciclo di tagli ai tassi di interesse ha dato una spinta agli asset più rischiosi (come le crypto), ma probabilmente i mercati avevano fatto la bocca a delle sforbiciate più consistenti o frequenti, mentre invece pare che le banche centrali (FED in primis) intendano muoversi con maggiore gradualità.
Per il settore crypto inoltre si avvicina un evento che potrebbe fornire una esplosione direzionale, ossia le elezioni USA. Trump sembra in leggero vantaggio, e una sua elezione potrebbe dare una forte spinta al settore, del quale il tycoon si è sempre detto sostenitore.
Non è del resto un caso la crypto più performante degli ultimi giorni sia , spinta dalla grande visibilità politica di uno dei suoi sostenitori pubblici più conosciuti, ovvero Elon Musk (che appoggia Trump).
nel frattempo sta continuando a flirtare con la soglia dei 70mila dollari. Ci si è avvicinata diverse volte nei giorni scorsi, ma poi è tornata sempre qualche passo indietro.
Bitcoin continua comunque a essere scambiato all’interno di un canale di prezzo ascendente, e l’importante sarà mantenere contatto con il livello di supporto chiave di 68.000 dollari.
Movimenti contenuti per , che resta oltre i 2600 dollari, e per che viaggia in orbita 600 dollari.