La fine del 2016 è all’insegna della stabilità per il cross EurChf. Il rapporto tra la moneta unica e il franco svizzero si mantiene con decisione sotto quota 1,08 lungo un trend ribassista che ricalca anche nel medio-breve periodo quel che sta succedendo anche su orizzonti temporali più vasti (nel triennio -12%, nell’ultimo anno -1,5%, nell’ultimo trimestre -1,7%).
Certo, se prendiamo in esame dei micro-periodi vediamo anche degli strappi importanti da parte dell’euro. A febbraio ad esempio il cross era arrivato anche a quota 1,12 prima di scendere rapidamente (un mese dopo era di nuovo a quota 1,08).
Se guardiamo al futuro invece, non si possono fare delle considerazioni affidabili. Molto dipenderà dal destino economico dell’Eurozona, dalle vicende connesse alla Brexit e dalle ripercussioni che causerà il “super-dollaro”.
Intanto la Swiss National Bank resta cauta e continua nella politica monetaria espansiva di tassi negativi che sta portando avanti da quasi due anni (a dicembre 2014 il tasso è sceso sotto lo zero senza mai più risalire).
Peraltro l’orientamento della Swiss National Bank sembra essere quello di continuare lungo questo sentiero, e il tasso negativo (-0,75%) è stato confermato nell’ultima riunione in seguito al rialzo dei tassi da parte della Fed, allo scopo di aiutare l’economia svizzera a riprendersi, tenuto anche conto che le stime riguardo l’inflazione (già negativa) sono ulteriormente in calo.