Sono dati contrastanti quelli che giungono dagli USA riguardo al lavoro. Secondo il report del Dipartimento del Lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso a sorpresa a maggio al 4,3% dal precedente 4,4%. Si tratta del livello più basso dal 2011.
Tuttavia non si tratta di un dato così brillante, se si pensa che la diminuzione deriva più dalle persone che lasciano la forza lavoro che non da un aumento del numero di occupati. Cosa che viene confermata dal saldo delle buste paga nei settori non agricoli (non-farm payrolls), che si è attestato a 135mila unità a maggio (ad aprile era 174mila) ben sotto le attese degli analisti (185mila unità).
Delusione anche per quanto riguarda i salari, che sono cresciuti soltanto del 2,5% rispetto all’anno prima contro un +2,7% atteso dal mercato.
Dopo questi dati il dollaro è andato in caduta libera sui mercati valutari, per il timore che la Fed possa decidere – al prossimo meeting di metà giugno – di non procedere al ritocco all’insù dei tassi, che era dato per scontato fino a pochissimo tempo fa. Tuttavia va precisato che una ipotesi del genere rimane comunque ancora poco probabile.
L’euro si apprezza contro il biglietto verde fino a 1,1270 dollaro (cross EurUsd +0,5%), aumentando il bilancio complessivo dell’ultimo mese al +3%.
Possiamo vedere l’andamento del cross con il broker .
Il dollar index, ovvero l’indice che misura la variazione del biglietto verde contro un basket delle sei maggiori valute mondiali, registra un calo dello 0,36%.