Sono deludenti i dati sul mercato del lavoro USA. Per la terza volta consecutiva i Non Farm Payrolls (le buste paga del settore non agricolo) vanno in discesa, e stavolta sono andati anche molto peggio delle previsioni.
La prima economia al mondo infatti ha creato ad agosto soltanto 156mila posti nuovi non agricoli. Le attese erano per 180mila nuovi posti. Altro dato negativo riguarda la risalita del tasso di disoccupazione, che giunge al 4,4% contro attese stabili al 4,3%. Aumenta dello 0,1% il salario orario medio mensile risultando inferiore alla rilevazione di luglio pari al+0,3% (consensus +0,2%).
L’andamento del mercato del lavoro americano era uno degli appuntamenti attesi dal mercato per provare a capire come si muoverà la Federal Reserve nei prossimi mesi. L’atteggiamento da “colomba” assunto alla Yellen nell’ultimo periodo (ricordiamo il recente non-discorso a Jackson Hole), alla luce di questi dati appare del tutto giustificato.
I report sul lavoro infatti invitano alla cautela sul rialzo dei tassi. Ne erano previsti 3 o 4 a inizio anno, ma a questo punto è fortemente a rischio anche il terzo. Ci sono infatti forti indizi che verrà rallentato il percorso di stretta monetaria. Lo dimostra anche l’andamento dei future sui Fed funds, secondo i quali le probabilità di una stretta sui tassi a dicembre sono solo al 31%.
Una precisazione però è doverosa: in passato le statistiche sui NFP di agosto hanno spesso deluso, e c’è di più che la media delle ultime due rilevazioni è stata abbastanza alta. Un calo era quindi da mettere in preventivo.
Sul Forex, a parte un netto calo del cross UsdCad, il biglietto verde resta comunque stabile nel primo pomeriggio.
La coppia EurUsd è ferma in prossimità di 1,19 dopo aver vissuto una settimana abbastanza altalenante, come possiamo vedere sulla webtrader .
Va detto che l’euro sta risentendo dell’ipotesi di un tapering soft, che si sta facendo strada sui mercati.