La Banxico non cambia rotta sulla politica monetaria. Nel meeting di giovedì sera, la banca centrale messicana ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento invariato al 4%, dopo averlo tagliato di 25 punti base nella riunione di febbraio. La decisione è stata unanime.
I responsabili politici hanno evidenziato che l’inflazione annuale è aumentata al 4,12% a marzo, rispetto al 3,54% di gennaio. Si tratta di un massimo di quasi due anni. Inoltre le aspettative di inflazione sono aumentate. Tuttavia, si aspettano ancora una convergenza al 3% nel secondo trimestre del 2022.
I responsabili politici hanno aggiunto che intraprenderanno le “azioni necessarie affinché il tasso ufficiale sia coerente con la convergenza ordinata e sostenuta dell’inflazione complessiva all’obiettivo“.
Dal punto di vista economico, la crescita del Messico è diminuita più del previsto. Si è infatti ridotta del 5,4% rispetto all’anno precedente a gennaio 2021, dopo una contrazione del 2,7% nel mese precedente e un calo superiore al 4,8% previsto. È stato il tredicesimo mese consecutivo di declino dell’attività economica.
La produzione è diminuita più rapidamente nei servizi e nelle attività secondarie.
Sul fronte valutario, il peso messicano sta vivendo settimane difficili contro il dollaro. Il cambio era tornato oltre 21 a inizio mese, ma dopo un breve recupero è tornato a indebolirsi a causa della fase di forza del biglietto verde e dell’andamento calante del petrolio, principale esportazione del paese. Adesso il cambio viaggia sui 20,7.
Ricordiamo che il peso messicano ha raggiunto il minimo storico contro il dollaro nell’aprile 2020, quando il rapporto tra le due valute arrivò a di 25,78