Il meeting della Banca popolare cinese non riserva sorprese. Come si aspettavano i mercati, la PBoC ha lasciato stabili i tassi di interesse di riferimento per il dodicesimo mese consecutivo, mentre l’economia continua a riprendersi dalla flessione causata dal COVID-19.
Il tasso primario del prestito a un anno (LPR) è rimasto invariato al 3,85%, mentre il quinquennio è rimasto al 4,65%.
Nel frattempo lo Yuan si rafforza sul dollaro. Il cambio USDCNY continua a muoversi sul minimo di 4 settimane di 6,5034, in discesa da un paio di settimane dopo aver sfiorato 6,60 a inizio aprile.
I trader sono focalizzati su una potenziale riacutizzazione delle tensioni tra Pechino e Washington. A tal proposito, è in esame una legge sulla Cina da parte di un comitato del Senato degli USA mentre qualche segnale distensivo è rappresentato dalla collaborazione tra le due superpotenze sul cambiamento climatico, dopo una proficua discussione tra i massimi funzionari del clima a Shanghai la scorsa settimana.
Nel frattempo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha deciso di non etichettare la Cina come manipolatore di valuta nel primo rapporto semestrale sui cambi pubblicato dal Segretario al Tesoro Janet Yellen.