Non ci si aspettavano novità dal meeting della Reserve Bank of Australia, che ha lasciato invariato il tasso di interesse al minimo storico dello 0,1%.
I responsabili politici hanno ribadito il loro impegno a mantenere condizioni monetarie favorevoli almeno fino al 2024, quando l’inflazione effettiva è compresa tra il 2 e il 3% (valore target).
Il consiglio di politica monetaria conferma inoltre l’impegno a mantenere allo 0,10%, il target dei rendimenti dei titoli di stato australiani a tre anni.
Nella riunione di luglio valuterà se mantenere l’obbligazione dell’aprile 2024 come obbligazione target o se passare alla scadenza successiva. In occasione del meeting di luglio, l’RBA deciderà anche come procedere con gli acquisti futuri dei bond, dopo aver completato la sseconda tranche di acquisti di bond per 100 miliardi di dollari australiani, nell’ambito del piano di Quantitative easing.
La RBA prevede che nei prossimi mesi ci sarà una ripresa dell’inflazione e della crescita dei salari, ma è probabile che sia solo graduale.
Si prevede che l’inflazione aumenterà temporaneamente fino a superare il 3% nel secondo trimestre.
La Banca centrale rivede le previsioni riguardo al PIL, previsto in crescita del 4,75% nel 2021 e del 3,50% nel 2022, con la ripresa degli investimenti delle imprese e il rafforzamento della spesa delle famiglie.
Intanto il dollaro australiano si muove leggermente, anche perché le mosse della RBA erano ampiamente attese.
Il cambio sta perdendo quota in queste ore, a causa del rimbalzo della valuta statunitense ( sopra 91).
A favorire la valuta a stelle e strisce sono i persistenti rischi di un balzo dell’inflazione Usa, dovuti all’effetto dei massicci stimoli all’economia e dei dati macro migliori del previsto.