La vivacità del dollaro che era stata vista negli ultimi giorni, si spegne con le parole di Powell, che getta un po’ di acqua sul fuoco.
Nella testimonianza resa al Congresso, il numero uno della Federal Reserve ha ribadito ancora una volta che il recente balzo dell’inflazione (a un massimo di 13 anni) è solo temporaneo e che la banca centrale continuerà a sostenere la sua posizione di sostegno all’economia. “Faremo tutto il possibile per sostenere l’economia per tutto il tempo necessario per completare la ripresa“.
Questo tono ‘rassicurante‘ è stato interpretato dai mercati come un segnale di prudenza sull’atteso rialzo dei tassi, e questo ha frenato la corsa del dollaro, che da qualche giorno marciava spedito.
Il è scivolato fino a 91,70 mentre settimana scorsa aveva raggiunto il massimo di oltre due mesi di 92,41, dopo il tono sorprendentemente aggressivo da parte della Fed nell’ultimo meeting.
Il cambio è invece ritornato oltre 1,19 dopo aver toccato un minimo di 1,188 prima dell’intervento del numero uno della FED.