Si affievolisce l’appeal dello Yen giapponese, che scivola sui minimi di 14 mesi rispetto al dollaro amerciano ().
A pesare sulla valuta nipponica è la pubblicazioni di alcuni dati locali deboli, come ad esempio il PMI manifatturiero au Jibun Bank che è sceso a 51,5 da 53,0 di un mese fa, registrando la lettura più debole da febbraio.
Nel frattempo i verbali della riunione BoJ di aprile, hanno evidenziato che i policy makers ritengono che le massicce misure di stimolo servono ancora, in quanto aiutano ad accelerare il ritmo della ripresa nell’economia giapponese.
La valutazione positiva ha rafforzato le aspettative del mercato secondo cui la banca centrale manterrà invariate le impostazioni monetarie per il momento.
Se lo Yen perde vigore, il dollaro continua a risentire della svolta più hawkish della Federal Reserve, malgrado il capo della banca centrale Jerome Powell abbia osservato che non aumenteranno i tassi di interesse basandosi solo sulla paura dell’imminente inflazione.
Così il cambio è salito a 111.05, toccando il livello massimo da aprile 2020, prima di stabilizzarsi poco sotto questa soglia.