Continua a deludere la dinamica dell’inflazione in SudCorea. Secondo la Statistic Corea infatti l’inflazione è scesa al 1,8% dal 2,1% precedente, un valore che è anche peggio di quanto gli analisti si aspettavano (1,9%).
L’inflazione core (escludendo il cibo e l’energia) ha accelerato dall’1,4 all’1,6%. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono cresciuti dell’1,8 per cento all’anno e le spese di trasporto sono aumentate del 3,6 per cento.
I principali indicatori di crescita si sono mossi in modo altalenante (vendite al dettaglio in salita, produzione industriale in calo su mese ma bene su anno, bilancia commerciale in diminuzione, PIL in netta crescita) confermando che la situazione complessiva dell’economia coreana non è delle migliori, ma che si vedono degli spiragli positivi.
Finora la Bank of Korea ha cercato di stimolare l’economia attraverso una politica di tassi contenuta (che sono stati confermati all’1,2% a metà ottobre), anche se in molti ritengono che la BOK possa alzare il costo del denaro per allinearsi al probabile rafforzamento monetario della Federal Reserve. Tuttavia, proprio il dato sull’inflazione di oggi potrebbe deprimere queste aspettative e incidere anche sull’andamento dello won.
Sotto il profilo valutario infatti la coppia è da un mese che ha imboccato la via ribassista. Da quota 1144 alla quale veniva scambiata a inizio ottobre, siamo giunti a 1117 di inizio novembre, in una zona di supporto molto importante. Possiamo vederlo sulla piattaforma .