La BCE cambia e decide di rivedere il nuovo target “simmetrico” di inflazione al 2% nel medio periodo. Finora la Banca centrale aveva come target una quota “inferiore ma vicina” al 2%.
Invece in base al nuovo aggettivo “simmetrico“, le deviazioni tanto negative quanto positive nel breve periodo saranno considerate “ugualmente indesiderabili“.
Questo implica anche la possibilità che per un periodo transitorio, l’inflazione possa finire moderatamente al di sopra dell’obiettivo. Il 2% non va quindi considerato come un tetto massimo per l’inflazione.
Sembra qualcosa di molto somigliante all’approccio della FED, ossia quello dell’inflazione media al 2%… anche se la presidente della Bce dice che non è così.
Il motivo del cambio di rotta è stato spiegato dalla presidente Lagarde, che ha criticato “la precedente formulazione, che è stata ampiamente considerata troppo elaborata e che occasionalmente ha dato origine a percezioni errate sulle aspirazioni del Consiglio direttivo“.
Per centrare l’obiettivo, la BCE affronterà gli shock avversi con “misure di politica monetaria particolarmente energiche“.
Di per sé, la novità introdotta dalla BCE ha implicazioni positive per i mercati, perché disinnesca il legame automatico fra rialzo dei prezzi e stretta monetaria.
Tuttavia, il fatto stesse che si parli di possibile rialzo dell’inflazione oltre il 2%, viene interpretato come la prova che l’Eurotower potrebbe iniziare a raffreddare la politica monetaria prima del previsto, come la FED.
Sui mercati le reazioni sono molto nervose, anche perché questo cambio di rotta rriva poche ore dopo la pubblicazione delle minute FEd, e mentre torna a crescere la paura per un rallentamento della crescita a causa della variante Delta.
L’euro guadagna terreno sul dollaro, con il cambio EURUSD a 1,186, ma perde quota rispetto a franco svizzero (EURCHF) e yen giapponese (USDJPY).
Il dollaro è quello che si indebolisce rispetto alle altre valute principali. L’indice del dollaro si ritira dai massimi di 13 settimane per attestarsi intorno a 92,3.