Altra fiammata importante dell’inflazione negli Stati Uniti. L’indice dei prezzi al consumo è salito infatti al 5,4%, rispetto al 5% di maggio, toccando un nuovo massimo dall’agosto 2008.
Si tratta di un valore molto al di là delle previsioni degli analisti, che si aspettavano una frenata al 4,9%.
I maggiori aumenti di prezzo sono stati registrati per auto e camion usati (45,2%), benzina (45,1%), olio combustibile (44,5), servizio gas (15,6%) e servizi di trasporto (10,4%).
L’inflazione sta correndo a causa della ripresa economica e della maggiore domanda, innescata anche dal sostegno federale.
A spingere i prezzi è anche l’aumento delle materie prime e le pressioni salariali a causa della carenza di manodopera per le imprese.
Ricordiamo che la Fed ha ribadito di ritenere che questi picchi inflazionistici siano solo temporanei, ma gli investitori temono che l’economia rischi di surriscaldarsi troppo, costringendo la banca centrale a una brusca virata monetaria.
Dopo il dato sull’inflazione, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è balzato fino all’1,379%.
Il dollaro intanto cresce sulla scia delle rinnovate prospettive di una stretta prematura della FED.
Il risale oltre 9,25, tornando ai massimi di 3 mesi in scia all’aumento dei rendimenti del Tesoro. Intanto il cambio si avvicina sul limite inferiore della soglia 1,18.