Non sono giunte novità dalla riunione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra. La BoE ha infatti lasciato i tassi di riferimento invariati allo 0,10%, confermando anche il target del piano di acquisti di titoli di stato, al valore di 875 miliardi di sterline.
La decisione è stata unanime per quanto riguarda i tassi, mentre sul Quantitative Easing sette su otto membri hanno votato per lasciarlo invariato.
I policy makers hanno ribadito che non intendono inasprire la politica monetaria, almeno fino a quando non ci saranno prove evidenti che si stanno compiendo progressi significativi nell’eliminazione della capacità inutilizzata e nel raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2% sostenibile.
Tuttavia, un inasprimento della politica monetaria nei prossimi due anni sarà probabilmente necessario se l’economia continua a migliorare.
La BoE prevede che il PIL del Regno Unito crescerà del 7,25% nel 2021, invariato rispetto alle previsioni di maggio, e del 6% nel 2022 (contro il 5,75% delle previsioni di maggio).
Riguardo alla inflazione, la banca centrale prevede un picco del 4% tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 (contro il 2,5% delle previsioni di maggio).
Dopo il meeting della BoE, la sterlina britannica si è mantenuta a 1,39 dollari (GBPUSD), dopo aver recuperato dal minimo di sei mesi di 1,357 dollari toccato nell’ultima decade di luglio. Da una settimana abbondante il Cable viaggia in uno stretto range tra 1,388 e 1,397.