Alcuni dati macro robusti hanno ridato ossigeno al dollaro neozelandese, dopo un paio di sedute molto faticose (più che altro a causa dello slancio del biglietto verde USD).
Di recente la coppia NZDUSD era salita per le maggiori aspettative di un aumento dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank of New Zealand. La banca centrale ha dichiarato di valutare nuovi modi per stringere gli standard sui prestiti per la casa per frenare il mercato immobiliare, mentre un forte rapporto sull’occupazione ha rafforzato la probabilità di un rialzo dei tassi.
Tuttavia, dopo i Non Farm Payrolss statunitensi, il dollaro americano ha guadagnato forza, spegnendo così lo slancio del kiwi.
Nel frattempo, sono arrivati diversi dati macro dalla Nuova Zelanda.
Secondo Statistics New Zealand, le vendite al dettaglio tramite carta sono aumentate del 4,7% su base annua, rispetto al 4,0% del mese precedente. Hanno così raggiunto il record di 6.357 milioni di NZD, guidate dalla spesa per i materiali di consumo.
Ma anche altri numeri recenti hanno evidenziato una certa ripresa: il tasso di disoccupazione è sceso al 4,0% nel Q2, anche se il dato è inferiore al 5,3% del trimestre precedente. La crescita dei salari ha superato le aspettative.
Il dollaro kiwi si è così stabilizzato verso 0,7 contro il dollaro americano (NZDUSD), aggirandosi intorno al suo livello più forte da metà giugno.
La coppia ha di recente fatto breakout dal canale equidistante, ma poi è rimbalzata dopo aver trovato un doppio ostacolo nella EMA50 e EMA200 (fonte grafica broker ).
Al rialzo sono proprio le due medie mobili, in concomitanza con la soglia psicologica di 0.70, a fornire la resistenza più importante.
Al ribasso il livello 0.692 rimane il supporto più delicato.
