Nuova stretta da parte della banca centrale del Messico, dopo quella effettuata a giugno. La Banxico ha infatti deciso di aumentare il tasso di riferimento di 25 bps portandolo al 4,50%, come previsto dal mercato.
I responsabili delle politiche hanno affermato che la ripresa dell’economia messicana è proseguita durante il secondo trimestre e dovrebbe continuare per il resto dell’anno, anche se i rischi persistono a causa dell’aumento delle infezioni da COVID-19.
Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative di quella primaria sono nuovamente aumentate, mentre l’inflazione a medio e lungo termine è rimasta relativamente stabile su livelli superiori all’obiettivo del 3%.
Il peso messicano è intanto rimasto vicino alla soglia psicologica di 20 contro il dollaro (USDMXN), dove ha trovato ostacolo nel 23.6 Fibonacci, costruito sul movimento discendente tra marzo e aprile; peraltro la EMA50 sta svolgendo in pieno il suo ruolo di “attrattore” dei prezzi (fonte grafica broker ).
In settimana la valuta messicana ha toccato il livello più debole da circa tre settimane, sia per il calo dei prezzi del greggio sia per la forza del dollaro, innescata dalle aspettative che la Federal Reserve statunitense sia più più vicina a ridurre il suo stimolo monetario.
Inoltre, l’aumento delle infezioni da coronavirus e dei ricoveri ha intaccato la propensione al rischio degli investitori, danneggiando ulteriormente la valuta messicana.