Sorprende in positivo il dato odierno sull’inflazione nella Eurozona. Secondo la stima flash di Eurostat, l’inflazione a luglio cresce infatti al 2,1%, battendo le previsioni che erano per il 2% (ovvero il dato di giugno).
Sul dato in evidente crescita ha avuto impatto soprattutto la salita del prezzo del fattore energia, seguita da alimentari, alcol e tabacco.
Se il dato relativo ai prezzi sorprende in positivo, quello sul Prodotto Interno Lordo delude le aspettative. L’espansione è stata appena dello 0,3% rispetto ai tre mesi prima e del 2,1% su base annua. In entrambi i casi gli analisti si aspettavano un dato superiore di un decimo percentuale.
Si tratta della crescita più debole degli ultimi due anni, che probabilmente sta risentendo delle incertezze legate ai timori di una guerra commerciale e della forza dell’euro vista nei primi tre mesi dell’anno.
La diffusione dei dati non ha avuto alcun impatto di rilievo sul cambio euro/dollaro (EURUSD), che di fatto rimane attorno quota 1.1700 dopo aver inizialmente mostrato una leggere crescita. Gli investitori probabilmente attendono che continui la sfilza di dati macro del fronte euro-americano prima di intervenire in modo deciso.
La valuta unica rimane stabile anche contro la sterlina (EurGbp a 0.8917) mentre guadagna molto terreno contro lo Yen giapponese.