I segni meno hanno dominato in tutta Europa, continuando la tendenza all’instabilità vista questa settimana. Gli investitori appaiono preoccupati del fatto che la forza della ripresa possa subire il contraccolpo del rialzo del costo delle materie prime e della carenza di componenti e manodopera.
Tornano in primo piano i timori di inflazione, dopo il Commodity Markets Outlook della World Bank. Si riaccendono i timori di contagio per il caso Evergrande, dopo il flop delle trattative con Hopson Development Holdings per la vendita di alcuni suoi asset.
L’indice segna a fine contrattazioni -0,21% a quota 26.525 punti.
Ancora una seduta positiva per Diasorin (+2,1%). Bene anche St (+1,53%) che recupera dopo la debolezza di ieri.
A Piazza Affari banche e petroliferi hanno guidato i ribassi. I titoli oil risentono della discesa dei prezzi del petrolio. Eni -1,5% circa, Tenaris -1,95%.
Tra le banche male Banco BPM e Bper con oltre -1%, mentre Unicredit ha limitato i cali a -0,635%.
Male oggi Telecom Italia (-1,43%).
Nel resto d’Europa, a Francoforte il ha perso lo 0,32%, a Parigi il Cac40 lo 0,29%. Chiusura negativa per Madrid, in ribasso dello 0,82%.
Si è mossa incerta anche Wall Street. Lo segna +0,30%, il -0,02% mentre il +0,62%.