Il prezzo del petrolio ha chiuso il mese di aprile con un altro rialzo. Si è trattato del quinto mese consecutivo chiuso con il segno positivo, a dimostrazione che lo scoppio della guerra in Ucraina (entrata nel terzo mese nonostante i ripetuti sforzi diplomatici) ha agito su una situazione che era già rialzista.
Il rialzo settimanale di e avrebbe potuto essere ben maggiore, se i lockdown in Cina (primo importatore di petrolio al mondo) non avessero pesato sulle prospettive della domanda di greggio.
Al tempo stesso però persistono i timori di interruzione dell’offerta, poiché le sanzioni occidentali frenano le esportazioni di greggio e prodotti dalla Russia (la produzione russa di petrolio potrebbe scendere fino del 17% quest’anno).
Peraltro sono sempre maggiori le probabilità che la Germania si unisca ad altri stati membri dell’Unione Europea nell’embargo sul petrolio russo.
e hanno chiuso la settimana ben oltre la soglia dei 100 dollari, ma il Brent era giunto nuovamente su quota $ 110 al barile .
Settimana prossima il focus sarà sul meeting dell’OPEC+. I produttori si riuniranno il 5 maggio, ed è probabile che si attenga agli accordi esistenti e concordi un altro piccolo aumento della produzione per giugno.