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OPEC+, riunione senza sorprese. Il timore di embargo spinge il PETROLIO

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Sul mercato il prezzo di Brent e WTI marciano intanto in salita, con i prezzi che sono tornati sui livelli di metà aprile.

Come era prevedibile, ancora una volta l’Opec+ ha deciso di confermare il suo programma di aumento graduale della produzione, che venne varato 2 anni fa dopo lo scoppio della pandemia.
L’output immesso sul mercato crescerà di 432.000 barili al giorno a partire da giugno.

Il cartello quindi continua ad essere riluttante all’idea di pompare più petrolio nel mercato, per risolvere il deficit di offerta. Secondo i produttori, “fondamentali e prospettive indicano un mercato petrolifero equilibrato”. Ma sottolineano anche “gli effetti persistenti di fattori geopolitici e problemi legati alla pandemia in corso“.
In sostanza, non vogliono aumentare l’offerta perché temono un calo della domanda domanda globale, in particolare dai principali consumatori cinesi a causa del rinnovato lockdown da coronavirus.

Sul mercato il prezzo di e marciano intanto in salita, con i prezzi che sono tornati sui livelli di metà aprile.

A spingere il barile è soprattutto la prospettiva di un incombente embargo dell’UE sul petrolio russo. La commissione UE ha proposto lo stop entro sei mesi, oltre a proporre quello sui prodotti raffinati entro la fine dell’anno. Tuttavia, il piano deve ancora essere approvato da tutti gli Stati membri e alcuni, tra cui Ungheria e Slovacchia, hanno già chiesto un periodo di transizione più lungo.
Il prossimo meeting del cartello dei produttori si terrà il 2 giugno.

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