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PETROLIO oltre 110 sulla ripresa della domanda cinese. Pressioni USA sull’OPEC

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Nel frattempo i dati EIA hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite inaspettatamente

Il prezzo del petrolio rimane oltre la soglia dei 110 dollari al barile, sia per il che per il , nonostante la pressioni degli Usa sull’Arabia Saudita e l’Opec per aumentare la produzione.

La graduale uscita della Cina dal rigido lockdown ha un effetto positivo sulla domanda di greggio. Le autorità di Shanghai hanno revocato alcuni limiti al Covid e hanno concesso ai residenti la libertà di uscire per fare la spesa per la prima volta in quasi due mesi.
Di contro, la domanda di petrolio fa i conti con un incombente divieto dell’UE sul petrolio russo a causa della guerra, malgrado la resistenza da parte di alcuni Stati membri.

Per altro verso, sulla domanda di greggio agiscono anche i timori sul destino dell’economia mondiale, perché i timori di recessione restano forti. Le banche centrali infatti, per combattere l’inflazione stanno assumendo un atteggiamento sempre più aggressivo. Ma i tassi più alti frenano lo slancio economico.

Il si trova sopra 110 dollari al barile, mentre il del Mare del Nord si trova alle porte dei 113 dollari.


Nel frattempo i dati EIA hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite inaspettatamente la scorsa settimana, poiché le raffinerie hanno aumentato la produzione in risposta alle scorte di prodotti ridotte e alle esportazioni quasi record.

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