La speranza che l’OPEC+ potesse aumentare concretamente il livello di output va parzialmente delusa.
Dopo che in mattinata si erano diffuse voci riguardo un concreto aumento da parte di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, il cartello dei produttori ha adottato una decisione che non cambia l’ammontare degli incrementi graduali della produzione. Si limita solo ad anticipare l’aumento previsto a settembre, spalmandolo sui mesi di luglio e agosto in maniera equa.
L’Opec+ ha infatti deciso che a giugno e luglio i livelli produttivi saliranno a 648.000 barili al giorno, frutto della somma dei 432.000 barili in più che già erano previsti, più la spalmatura di 216mila che sarebbero stati aumentati a settembre.
L’incremento deciso dal cartello non è abbastanza per compensare la potenziale perdita di oltre un milione di barili al giorno dalla Russia, per questo motivo l’accordo non è servito a ridurre il prezzo del , che sale oltre 117 dollari, mentre il rimbalza sopra 116 dollari al barile.
Nel frattempo, i dati EIA hanno mostrato un prelievo di 5,1 milioni di barili superiore al previsto dalle scorte di greggio statunitensi la scorsa settimana, il più grande in sei settimane.
