Continua la fase di debolezza dello Yen giapponese, che scivola sui minimi di oltre 20 anni rispetto a dollaro Usd.
Il cambio sale infatti oltre 131,5, come non accadeva dall’aprile 2002.
A creare questo clima è la divergenza sempre più marcata tra le politiche della BoJ, che continua ad essere accomodante, e la FED che invece accelera sul fronte hawkish.
La BoJ ha confermato i tassi in territorio negativo a -0,1%, ed ha raddoppiato il suo massiccio programma di stimolo. L’istituto acquisterà quantità illimitate di titoli di stato a 10 anni per difendere un limite di rendimento implicito dello 0,25% intorno il suo obiettivo zero ogni giorno di mercato.
I politici giapponesi hanno anche ripetutamente respinto le speranze di intervento sui mercati valutari, in un contesto di yen in rapido calo.
Sull’altro fronte, la Federal Reserve si appresta a un rialzo di 50 punti base nelle prossime riunioni di giugno e luglio, dopo aver alzato il tasso sui fed funds di 25 pb a marzo e di 50 pb a maggio.
Il recente rapporto sull’occupazione – migliore del previsto – ha rafforzato il dollaro e messo sotto pressione le altre principali valute.
Come vediamo grazie all’immagine tratta dal broker , il cambio dollaro-Yen () ha da poco fatto breakout (a quota 128,3) dalla pattern bandiera dove si era infilato per una breve correzione.
L’uscita dal pattern è avvenuto con un movimento deciso e molto direzionale.
