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FED, maxi-stretta da 75 pb. Il Dollar Index arriva fino ai massimi di 20 anni

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Si tratta del maggiore rialzo dei tassi dal 1994. La banca centrale prevede inoltre che alla fine dell’anno i tassi saranno intorno al 3,4% (+175 punti base)

Per combattere l’inflazione che viaggia sui massimi di 40 anni, la FED dà il via libera al maggiore rialzo dei tassi di interesse dal 1994: ha infatti alzato il costo del denaro dello 0,75%, portandolo in una forchetta fra l’1,50 e l’1,75%.
Il rialzo non è stato deciso all’unanimità: Esther George ha infatti votato contro preferendo una stretta da mezzo punto.

La banca centrale USA prevede inoltre che alla fine dell’anno i tassi saranno intorno al 3,4%, ben al di sopra dell’1,9% previsto a marzo.
Questo implica un ulteriore inasprimento di 175 punti base quest’anno. Si prennunciano quindi una serie di rialzi aggressivi nelle prossime riunioni. Powell stesso ha detto che una stretta simile potrebbe avvenire già nel prossimo meeting, anche se non si aspetta che i rialzi da 75 pb saranno comuni.
“Non stiamo cercando di indurre alcuna recessione“, ha assicurato Powell. “Con la dovuta flessibilità possiamo far scendere l’inflazione“.

L’aggressiva politica monetaria della Fed punta a raffreddare la domanda e l’economia. E le nuove stime della banca centrale indicano proprio una frenata del pil, destinato a crescere quest’anno dell’1,7%, decisamente meno del 2,8% stimato in precedenza. L’inflazione è invece attesa quest’anno al 5,2%.

Quando si era capito che la FED si sarebbe mossa in questa direzione, il Dollar Index era volato sul massimo ventennale di 105,8 (mai visto da dicembre 2002). In seguito il biglietto verde ha invertito la rotta.
Il rendimento del Treasury USA a 10 anni è sceso al di sotto del livello del 3,4%.

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