Resta fermo anche per questo meeting il costo del denaro in Turchia. La CBRT ha infatti lasciato il tasso repo chiave a una settimana stabile al 14%, come previsto.
L’istituto centrale ha quindi retto per il momento alle pressioni del presidente Tayyip Erdogan, che a inizio mese aveva promesso di continuare a tagliare i tassi di interesse, scelta irrazionale vista la corsa dell’inflazione.
Val la pena ricordare che la CBRT ha effettuato tagli per 500 pb da agosto. Misure che hanno indebolito la Lira, scesa al minimo storico di 18,4 a dicembre scorso.
La banca centrale afferma che l’inflazione sta correndo per fattori transitori, soprattutto i costi energetici. Il tasso di inflazione in Turchia è salito al 73,5% a maggio, il più alto dal 1998. Il Board prevede che il processo disinflazionistico inizierà con il ripristino di un ambiente di pace globale.
Nel frattempo la Lira turca è stabile, sul minimo di 6 mesi. Il cambio USDTRY è su 17,3, e da inizio anno la valuta di Ankara ha perso quasi il 25% rispetto al dollaro.
Tuttavia, la folle corsa dei prezzi sta mettendo sotto pressione il fragile schema di garanzia dei depositi in Lire attuato dal governo, proprio per arginare il crollo della valuta nazionale.