Torna un po’ di appetito al rischio sui mercati, e così il dollaro fa marcia indietro dopo aver aggiornato i massimi degli ultimi 20 anni la settimana scorsa.
L’indice del dollaro ha esteso le perdite per il terzo giorno di fila e scende al di sotto di 107, dopo aver toccato 109,29 la scorsa settimana, un livello che non si vedeva da settembre 2002.
I mercati comunque continuano a ritenere probabile che la Fed sarà molto aggressiva, alzando i tassi di 75 pb, piuttosto che della mossa di 100 pb.
Inoltre i recenti dati economici hanno mostrato che l’economia rimane robusta e l’inflazione corre. I politici della Fed entrano in un periodo di ‘blackout‘ questa settimana, prima della riunione del FOMC del 26 e 27 luglio.
Intanto si rialza l’euro, con il cambio EURUSD che si è apprezzato oltre quota 1,02 dollari, dopo che i responsabili delle politiche della BCE discuteranno di un aumento dei tassi di 50 punti base nella riunione di giovedì (sarebbe la prima stretta in oltre un decennio).
La scorsa settimana la valuta comune è scesa al di sotto del livello chiave di $ 1 per la prima volta in 20 anni, a causa dei timori che la crisi energetica potrebbe mandare l’Europa in una profonda recessione e rendere più difficile per la BCE un inasprimento della politica monetaria.
