Nuovo taglio del costo del denaro da parte della Banca di Russia. Molto oltre le previsioni di mercato.
La Bank Rossii ha infatti tagliato il tasso di interesse di 150 punti base, portandolo all’8%. I mercati si aspettavano un taglio di soli 50 pb. Una mossa analoga era stata fatta a giugno (anche allora il taglio fu di 150 pb contro i 50 pb previsti).
Questo taglio porta il costo del denaro al di sotto del suo livello prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo le previsioni della Banca di Russia, data l’orientamento della politica monetaria, l’inflazione annua scenderà al 12–15% nel 2022, al 5–7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024. Ciò è dovuto sia all’influenza di un insieme di fattori una tantum e della debole domanda dei consumatori. Le aspettative di inflazione di famiglie e imprese sono notevolmente diminuite, raggiungendo i livelli della primavera 2021.
Il calo dell’attività imprenditoriale è più lento di quanto previsto dalla Banca di Russia a giugno. Tuttavia, il contesto esterno per l’economia russa resta difficile e continua a limitare significativamente l’attività economica.
Sul mercato valutario, il Rublo perde decisamente quota. Il cambio USDRUB sale oltre 57, ben al di sopra dei livelli prima dell’invasione dell’Ucraina.
Nel frattempo, il Cremlino ha approvato un decreto per stanziare circa 105 miliardi di dollari per l’acquisto di titoli di Stato, una mossa che non è mai stata fatta in passato, rendendolo la principale fonte di finanziamento per il bilancio della Russia.