Al termine del vertice ministeriale dell’Opec+, è stato deciso di aumentare la produzione di petrolio a settembre di soli 100 mila barili al giorno.
Un quantitativo esiguo rispetto ai 600 mila barili al giorno in più che sono stati pompati a luglio e lo saranno anche ad agosto.
Secondo i produttori di petrolio, la “capacità produttiva in eccesso è gravemente limitata” e per questo è necessario avere “grande cautela nella risposta per evitare strozzature dell’offerta“.
L’offerta di greggio quindi non aumenterà in modo sostanzioso, così come aveva auspicato Biden (che proprio per questo di recente era stato in Arabia Saudita).
I limiti di capacità e il fatto che alcuni Stati membri non riescono a raggiungere gli obiettivi di produzione, rendevano comunque improbabile la prospettiva di un aumento significativo dell’offerta.
Dopo la decisione il petrolio si è messo a correre, ma poi le quotazioni di Wti e Brent hanno invertito la rotta.
Il scivola a 93 dollari al barile, il torna sotto i 99 dollari.
Il prossimo meeting è stato fissato per il 5 settembre.
Nel frattempo, i dati EIA hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate inaspettatamente di 4,467 milioni di barili la scorsa settimana, il massimo in un mese e superando le previsioni di un calo di 0,629 milioni.
