Settimana a tinte miste per il mondo delle criptovalute. Ad eccezione dello strappo di BNB (+8%), le maggiori valute virtuali si sono mosse poco (chi in salita, chi in discesa) rispetto a una settimana fa.
Del resto sui mercati il clima rimane abbastanza nervoso e incerto, specie per quanto riguarda le mosse delle banche centrali. La FED, dopo i dati molto positivi sul lavoro, si avvia a nuove strette molto aggressive. Il che non favorisce gli asset rischiosi come le crypto.
Dopo aver oscillato un po’, il prezzo di è rimasto comunque al di sopra del supporto di 22.500. La resistenza principale è ancora vicina al livello di 23.500 e solo lo stabile superamento di questo livello potrebbe avviare un aumento più significativo.
Anche si è mosso poco questa settimana. Il prezzo resta bene al di sopra del supporto a 1.650, ma per adesso non riesce a scappare oltre i 1.750.
Intanto, il merge è sempre più vicino, e l’entusiasmo si è un po’ spento di pari passo con la crescente preoccupazione sulla probabilità di un controverso hard fork della rete.
Il maggiore exploit settimanale è di , in rialzo di oltre 8%, che gli ha consentito di correre oltre i 300. Prosegue quindi la scia rialzista vista già da settimane: il token nativo dell’exchange di Binance è infatti salito del 30% durante lo scorso mese di luglio.
Adesso va tenuta d’occhio la soglia dei 320, oltre la quale BNB potrebbe acquisire maggiore slancio verso i 370.
