Venerdì nero per le criptovalute. Il lungo periodo di oscillazioni laterali viene interrotto bruscamente da un crollo repentino, che di fatto si è concretizzato nel giro di un’ora appena, durante la quale sono stati bruciati circa 220 milioni di dollari.
Molti cryptoasset sono stati afflitti da questo calo, a cominciare da ed , passando anche per , e .
Il crollo è legato alla prospettiva di nuove strette robuste di politica monetaria da parte delle banche centrali. I dati economici solidi provenienti dagli Stati Uniti hanno riacceso la possibilità che la Fed potrebbe rimanere molto aggressiva, nel tentativo di raffreddare l’economia e frenare l’inflazione. Questo penalizzerebbe soprattutto gli asset di rischio.
La caduta di Bitcoin
Il prezzo di , che pochi giorni fa si era affacciato sulla soglia dei 25000 ed era comunque riuscito sempre a proteggere il supporto a 23.000, è sceso di schianto fino a poco sopra i 21mila, sui minimi di luglio.
Probabilmente c’entra anche una questione tecnica, ossia la discesa sotto alla media mobile di 200 settimane, contro cui Bitcoin sta lottando dalla fine di giugno. Inoltre il prezzo del è sceso al di sotto della EMA 50 giorni, cosa che non succedeva da fine luglio.
Ethereum e le altre crypto
Crollo pesante anche per , già alle prese con le incertezze legate all’imminente Merge (che dovrebbe avvenire fra il 15 e il 16 settembre).
Delle prime 50 crypto sul mercato, l’unica che in questa settimana ha un bilancio ancora positivo è EOS.
Questo asset beneficia di diverse notizie, come il programma di incentivi Yield+, il cui lancio è imminente, nonché l’hard fork previsto per il 21 settembre, per aggiornare la rete alla nuova base di codice.