La leggera pausa che si prende il dollaro ha evitato probabilmente alla Lira turca di aggiornare il record storico negativo. Ma il quadro della valuta turca continua ad essere assai critico.
Il cambio è arrivato sui 18,2, sempre più vicino al minimo storico di 18,4 che venne toccato a dicembre del 2021.
Sulla Lira continua ad essere una forte pressione generata dalle mosse della banca centrale, che ha inaspettatamente ridotto il tasso di interesse di 100 pb al 13% nell’ultima riunione. Una mossa che si aggiunge ai 600 pb di tagli dei tassi avvenuti dall’inizio del ciclo a settembre 2021.
Neppure le dure misure di “lirizzazione” da parte della banca centrale sono riuscite a sostenere la valuta nazionale.
L’inflazione in Turchia ha toccato i massimi di 24 anni all’80% a luglio, poiché il basso potere d’acquisto della valuta ha esacerbato la pressione sui prezzi a causa dell’aumento dei costi energetici che la Turchia deve importare.
Intanto l’ultimo saldo delle partite correnti indica un disavanzo di 3,5 miliardi di dollari. Il valore è triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contraddicendo la promessa di Erdogan secondo cui la Turchia avrebbe consolidato una forte posizione commerciale.
L’ultimo disavanzo commerciale è salito a un livello record. Secondo i dati siamo a 10,69 miliardi di dollari a luglio, rispetto ai 4,33 miliardi di dollari nel corrispondente periodo dell’anno precedente. E’ il più grande disavanzo commerciale mai registrato.
Considerando i primi sette mesi dell’anno, la Turchia ha registrato un divario commerciale di 62,18 miliardi di dollari, rispetto al disavanzo di 25,51 miliardi di dollari del corrispondente periodo dell’anno precedente.