Nuovo tonfo del petrolio, che scende sui livelli di una settimana fa dopo la recente fiammata al rialzo.
Il è precipitato di oltre il 5%, scivolando a meno di 92 dollari al barile. Il invece torna sotto la soglia dei $ 100 al barile.
A innescare questo scivolone sono le notizie che Somo, sostenuto dallo stato iracheno, ha dichiarato che le esportazioni di petrolio del paese non sono influenzate dai disordini civili in corso.
Inoltre il distributore di petrolio statale iracheno ha affermato che può reindirizzare le forniture di greggio all’Europa se necessario.
Questa caduta improvvisa spinge i prezzi verso la terza chiusura mensile consecutiva in ribasso, a causa delle prospettive fosche per l’economia globale.
Dopo la FED, anche la BCE sembra avviarsi verso mosse da “falco”, che avvicinerebbero l’economia verso la recessione. Di conseguenza verso il calo della domanda di petrolio.
Gli investitori ora aspettano il meeting dell’OPEC che si terrà il 5 settembre.
Il ministro dell’Energia saudita ha dichiarato che il cartello potrebbe tagliare la produzione, se l’Iran dovesse concludere un accordo nucleare con l’Occidente e ripristinare le esportazioni.
