La settimana delle borse riparte da dove aveva terminato quella precedente: una rosso pesante. La tensione sul fronte del gas continua ad essere pesante, dopo lo stop di Gazprom alle forniture verso l’Europa.
A questo si aggiunge la decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione di petrolio di 100 mila barili a ottobre, rilanciando le quotazioni del greggio.
Inoltre gli investitori vengono spaventati dai nuovi lockdown in Cina.
A Milano il ha chiuso la giornata con un segno rosso per 2,01% a quota 21.480 punti, dopo essere arrivato a cedere il 3% in mattinata.
Le altre Borse europee hanno finito in netto calo: Parigi -1,2%, il di Francoforte -2,2%, Madrid -0,97% e Amsterdam -0,66%.
Si salva Londra, che segna +0,09% dopo la vittoria di Liz Truss nella corsa a Downing Street battendo l’ex ministro dello scacchiere Rishi Sunak.
Manca all’appello Wall Street, che oggi è chiusa per il Labor Day.
A Piazza Affari i titoli più penalizzati sono stati auto, industria e banche. Singono invece gli energetici.
Miglior titolo del giorno è Eni (+1,69%), avanzano anche Tenaris (+0,92%).
Male Stellantis (-4,79%), Pirelli (-5,06%), Interpump (-4,82%).
Tra le banche Unicredit ha lasciato sul terreno il 2,73%. Il ceo Andrea Orcel prevede un deterioramento della qualità del credito in futuro.
