Come era previsto, anche la Bank of Canada stringe sul costo del denaro. L’istituto centrale canadese ha infatti aumentato i tassi di interesse di 75 pb, portandolo al 3,25%. Si tratta di un livello che non si vedeva dal 2008, dando una piccola scossa all’.
I responsabili delle politiche della BoC hanno anche evidenziato che continueranno a inasprire la politica monetaria, poiché i sondaggi indicano aspettative di inflazione costantemente elevate.
Nella precedente riunione la banca centrale aveva sorpreso i mercati con un aumento di 100 pb per contrastare l’impennata dell’inflazione, scesa a luglio a un tasso annuo del 7,6% dall’8,1% di giugno, ma comunque molto al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale.
Le persistenti preoccupazioni sul rallentamento della crescita USA – principale partner commerciale del Canada – hanno continuato a pesare sulle prospettive dell’economia nazionale, che è cresciuta del 3,3% nel secondo trimestre, al di sotto della previsione della BoC (4,0%) e delle previsioni degli analisti (4,4%). Inoltre, l’attività economica si è ridotta dello 0,1% a luglio, suggerendo che l’economia si sta indebolendo.
Dopo il meeting della BoC, il dollaro canadese ha rosicchiato qualcosa rispetto al collega americano. Tuttavia il cambio rimane verso 1,32, un livello che non si vedeva da novembre 2020.
Il dollaro canadese risente anche del recente calo del petrolio e dell’oro.