Quando si fa trading online, è importante sfruttare bene tutti gli strumenti tecnici delle nostre piattaforme di investimento. Tuttavia sfruttare bene i migliori indicatori forex trading non è affatto semplice.
Anzitutto c’è un problema relativo alla scelta di quale indicatore utilizzare, che può diventare una vera e propria caccia all’ago nel pagliaio. Infatti il numero di indicatori tecnici aumenta costantemente nel tempo, visto che molti analisti propongono versioni “più evolute” di indicatori classici e famosi.
In secondo luogo, la scelta degli indicatori non può avvenire a casaccio, ma deve essere frutto di una attenta valutazione.
Noi adesso approfondiremo bene questo discorso, e ti forniremo anche un utile ELENCO DEGLI INDICATORI FOREX più famosi, precisando anche come utilizzarli.
Come scegliere bene gli indicatori Forex
La prima cosa che dobbiamo sottolineare è che la scelta dei migliori indicatori forex da usare, deve essere finalizzata a trovare uno strumento davvero utile IN BASE AL CONTESTO DI MERCATO!
Questa precisazione è fondamentale giacché OGNI INDICATORE VA UTILIZZATO IN UNO SPECIFICO MOMENTO CHE ATTRAVERSA IL MERCATO.
Per fare un esempio assai banale: un indicatore di trend può essere utile solo se siamo in trend, se invece non siamo in trend quell’indicatore non ha proprio senso.
Ecco quindi il primo PRINCIPIO DA FISSARE IN MENTE: l’indicatore valido sempre e comunque non esiste, bisogna farlo “lavorare” nella specifica situazione di mercato in cui ci troviamo.
E’ un po’ come andare su una macchina di FormulaUno: se la pista è bagnata non puoi montare le gomme da asciutto, se la pista è asciutta non puoi montare le gomme da bagnato. Ad ogni situazione corrisponde uno strumento adeguato.
Fatta questa precisazione, andiamo avanti…
Indicatori Forex affidabili: le 4 categorie
Tradizionalmente esistono indicatori (e oscillatori) di 4 tipi, ognuno dei quali ci dà delle specifiche informazioni sull’andamento del prezzo di un asset:
– INDICATORI DI TREND, evidenzia e c’è una tendenza chiara (rialzista o ribassista)
– INDICATORI DI MOMENTUM, evidenzia la forza di una tendenza (rialzista o ribassista)
– INDICATORI DI VOLATILITA’, evidenzia quanto stanno oscillando i prezzi
– INDICATORI DI VOLUME, evidenzia quanti operatori sono attivi sul mercato
Come vedremo a breve, alcuni indicatori non rientrano in una sola categoria, ma sono degli “ibridi” perché possono rientrare contemporaneamente in due categorie.
Un esempio sono le famose Bande di Bollinger, che sono efficacissimi indicatori di volatilità ma al tempo stesso evidenziano anche la presenza di un trend.
Facciamo un esempio…
Fonte grafica: piattaforma di investimento Plus500 CfD
Come si vede, le Bande di Bollinger ci forniscono una chiara rappresentazione visiva sia della tendenza dei prezzi (rialzo/ribasso) sia quanto sono ampie le oscillazioni di prezzo (volatilità) in base a quanto si allargano/restringono le bande.
PRECISAZIONE IMPORTANTE. Dobbiamo ribadire ancora con forza che ogni indicatore rientra in una certa categoria dal momento che ci fornisce delle informazioni su uno specifico aspetto (trend, volatilità, volumi, momentum).
Lo ribadiamo perché molti trader commettono l’errore di usare sullo stesso grafico due o più indicatori della stessa categoria. In questo modo finiscono per avere la stessa informazione due volte!
Quanti e quali indicatori utilizzare rientra nelle scelte personali di un trader, ma l’importante è conoscere bene gli strumenti che si stanno utilizzando, così da evitare di duplicare le informazioni.
Soltanto in questo modo si potrà ottenere il maggiore vantaggio possibile dall’uso degli indicatori più affidabili.
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Come usare i migliori indicatori forex
Scegliere quale tipologia di indicatore utilizzare, è qualcosa che si lega al proprio stile di trading: è personale e riguarda ogni singolo trader.
Quello che però vale per tutti e va ribadito, è che un segnale fornito da un indicatore, se confermato anche da un indicatore di un’altra categoria, risulterà essere molto più affidabile.
Chiarito questo, posiamo vedere gli indicatori più noti e utilizzati di ciascuna categoria, ricordando che alcuni di essi sono ibridi, quindi li troviamo contemporaneamente in più categorie.
1) Indicatori di Trend
Questo tipo di indicatori serve a capire se esiste una tendenza dominante sul mercato, rialzista o ribassista, oppure se non c’è alcuna tendenza e quindi siamo in un mercato laterale.
Ricordiamo che un credo comune tra i trader è che si entra in azione solamente in presenza di un trend dominante (e aggiungiamo che è preferibile farlo in direzione del trend, e non contro).
Media Mobile
Aroon Indicator
Average Directional Index (ADX)
Ichimoku Kynko Hyo
Donchian Channels
Bollinger Bands
Envelopes / Bande oscillazione
MACD (Moving Average Convergence/Divergence)
Triple Exponential Average (TRIX)
Supertrend
Alligator
Gator Oscillator
Kaufman Adaptive Moving Average (KAMA)
Indicatore ZigZag
Parabolic SAR
2) Indicatori di Momentum
Questo genere di indicatori (in realtà si parla più propriamente di “oscillatori”) si usa per valutare la forza o la debolezza di un trend. Dal momento che generalmente un trend è più forte nella sua fase iniziale e poi piano piano si indebolisce, osservando la forza della tendenza in un certo momento si può comprendere in che fase ci troviamo e quindi se abbiamo ancora il tempo di cavalcarlo oppure no.
Momenutm Oscillator (MTM)
Stocastico
Relative Strength Index (RSI)
MACD (Moving Average Convergence/Divergence)
Triple Exponential Average (TRIX)
Awesome Oscillator
Commodity Channel Index (CCI)
Rate of Change (RoC)
Smoothed Rate of Change (S-RoC)
Relative Vigor Index
Williams %R (Wm%R)
Money Flow Index (MFI)
Bears power e Bulls power (Elder Ray)
Acceleration / Deceleration (AC)
3) Indicatori di Volume
Questo tipo di indicatori sfrutta il volume degli scambi per evidenziare la convinzione delle spinte al rialzo o al ribasso di un prezzo. Il principio di fondo è che se un movimento di prezzo (che sia verso l’altro o verso il basso) è sostenuto anche da forti volumi, vuol dire che il mercato esprime molta convinzione in quel movimento. Diciamo che è un indizio molto più forte dell’idea (rialzista o ribassista) del mercato.
Accumulation/Distribution Line
Chaikin Money Flow
Market Facilitation Index (MFI)
Indicatore On balance Volume (OBV)
Money Flow Index (MFI)
4) Indicatori di volatilità
Questi indicatori mostrano l’ampiezza dei movimenti di un prezzo. Un mercato in cui i prezzi hanno forti oscillazioni è volatile, quando invece il prezzo si muove in un intervallo ristretto si parla di bassa volatilità. Informazioni del genere sono molto utili in quanto un grosso aumento di volatilità può evidenziare buoni segnali di entrata.
Donchian Channels
Average True Range (ATR)
Bollinger Bands
Keltner Channels
Relative Volatility Index (RVI)
Deviazione standard
Envelopes / Bande oscillazione
Chaikin's Volatility
Conclusioni
Come abbiamo detto, la scelta dell’indicatore da utilizzare è personale e si addice allo stile di trading che ognuno di noi ha. Quello che conta è che un segnale fornito da un indicatore, se confermato anche da un indicatore di un’altra categoria, risulterà essere molto più affidabile.
Buon trading!
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