Era nell’aria un possibile taglio della produzione da parte dell’OPEC+, che ha confermato le aspettative, spingendo così al rialzo il prezzo di e .
Il cartello ha deciso che a partire dal mese di novembre taglierà la produzione di 2 milioni di barili al giorno, il doppio del volume precedentemente segnalato nonché il taglio alla produzione è il maggiore dall’aprile 2020.
La motivazione indicata nel comunicato finale è “l’incertezza che circonda le prospettive economiche e del mercato petrolifero globale“, nonché “la necessità di migliorare le linee guida a lungo termine per il mercato e in linea con l’approccio vincente di essere proattivi“.
Nonostante le forti pressioni degli Stati Uniti, i produttori hanno deciso di proseguire nella loro politica di sostegno del prezzo.
La mossa del cartello ha spinto la quotazioni del petrolio in salita. Il aumenta a quasi $ 88 al barile mentre il supera i 93 al barile.
Nel frattempo, il rapporto EIA ha mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono scese inaspettatamente di 1,356 milioni di barili la scorsa settimana (contro un previsto incremento di 2,052 milioni) il secondo calo consecutivo e il più grande in cinque settimane.
La prossima riunione dell’OPEC+ è fissata a dicembre, alla luce del fatto che i meeting si terranno non più ogni mese ma ogni due mesi.