L’atteso dato sul lavoro USA – Non Farm Payrolls – risulta migliore delle attese. A settembre l’economia a stelle e strisce ha creato 263mila nuovi posti di lavoro, ed anche se si tratta del minimo dall’aprile del 2021, risulta sopra le previsioni di mercato di 250mila.
La lettura segna un calo medio di 439mila unità nei primi otto mesi dell’anno, poiché tassi di interesse più elevati e prezzi hanno iniziato a pesare sull’economia.
Intanto il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 3,5%, il minimo di 29 nonché sotto le aspettative di mercato del 3,7%.
I salari sono invece aumentati dello 0,3% nel mese, lo stesso di agosto, mentre la crescita della retribuzione annuale è aumentata al 5,1% dal 5,2%.
Questo rapporto sul lavoro USA rafforza l’ipotesi che la Federal Reserve manterrà il suo percorso aggressivo di inasprimento monetario, provocando un calo della borsa di Wall Street e un aumento del rendimento dei Treasuries a 10 anni (3,9%), che si è avvicinato al picco di 14 anni del 4% toccato il 27 settembre.
Il report sul lavoro spinge il dollaro.
Il Dollar Index è salito a 112,5 dopo il dato sui NFP, mentre il cambio EURUSD scivola di nuovo lontano dalla soglia di 0,98.
L’unica valuta che tiene il passo è il dollaro CAD, grazie ai dati sul mercato del lavoro canadese che sono stati a loro volta migliori del previsto, aumentando le speranze che la Banca del Canada mantenga la sua posizione da falco.