Chiudono ancora in ribasso le Borse Europee, appesantite dai timori di recessione economica e dal clima geopolitico assai fosco.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha tagliato le stime di crescita globale, mentre dal fronte di guerra in Ucraina le notizie vanno tutte in direzione di una ulteriore escalation.
Gli operatori adesso attendono di sapere il contenuto dei verbali della Federal Open Market Committee e i nuovi dati dell’inflazione Usa.
La Borsa italiana chiude con il in flessione dello 0,87% a 20.730 punti.
Dal grigiore si salvano solo i titoli difensivi e il comparto automotive.
Tra i best performers c’è Campari (+1,69%), seguito da Prysmian (+1,50%) e Recordati (+1,33%). Giornata positiva anche per Ferrari (+1,23%).
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su utility (Hera -3,5%), tech (St -3,1%) e tlc, con Tim (-3%) alle prese con la richiesta di rinvio da parte di Cdp sul termine ultimo per un’offerta sulla rete unica. Male anche bancari e petroliferi (Eni -1,8%).
Tra i mercati del Vecchio Continente delude il di Francoforte, in ribasso finale dello 0,4%. Negativa per Londra, -1,06%, invariata Parigi, -0,13%. Amsterdam e Madrid hanno perso lo 0,7%.
Wall Street chiude debole. Lo segna -0,65%, il +0,12% mentre il -1,10%.