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Sterlina di nuovo sotto pressione. GBPUSD a meno di 1,12

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Il pound paga lo scenario politico ed economico sempre più turbolento nel Regno Unito

E’ durata poco la boccata di ossigeno per la sterlina, che torna a scivolare sotto quota 1,12 rispetto al dollaro americano ().
Mentre gli investitori si preparano ad un nuovo rialzo aggressivo dei tassi da parte della Federal Reserve, si fa sempre più turbolento lo scenario interno al Regno Unito.

Giovedì la premeir Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni dopo appena un mese e mezzo, pagando soprattutto la brusca inversione di marcia sullo sciagurato piano fiscale da 43 miliardi (cosa ancora più grave, se n’è andata lei per evitare l’umiliazione di essere cacciata dallo stesso partito che l’ha voluta).
Mai nessuno nella storia del Regno Unito era rimasto a Downing Street per un periodo così breve.


L’annuncio è arrivato quando la Gran Bretagna si avvia verso la recessione, confermata anche dai nuovi dati economici.

Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono diminuite a settembre per il secondo mese consecutivo, mentre l’indebitamento del governo è stato superiore alle aspettative: 20 miliardi di sterline, il secondo indebitamento più alto di settembre dall’inizio dei record mensili nel 1993.
Infine, la fiducia dei consumatori nel Regno Unito rimane vicina al minimo storico, anche se il -47 di ottobre è il primo miglioramento in quasi un anno.


Il cambio scende così sotto 1,12, mentre il rendimento del gilt decennale britannico è risalito verso il 4%.

La Banca d’Inghilterra sta intensificando la sua campagna di rialzo dei tassi di interesse il mese prossimo per combattere un’inflazione ostinatamente alta, che ha raggiunto il 10,1% il mese scorso, tornando al massimo degli ultimi 40 anni e battendo le previsioni di mercato.

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