La riunione del Consiglio direttivo della BCE si conclude con una decisione attesa, il rialzo dei tassi d’interesse di 0,75 punti per la seconda volta consecutiva.
Il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all’ 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%.
La Bce prevede inoltre di mettere mano ad ulteriori aumenti, le cui entità verranno prese a ogni riunione di volta in volta. “Dobbiamo fare quello che dobbiamo fare. Una banca centrale ha il mandato della stabilità dei prezzi e deve perseguirlo usando tutti i mezzi“, ha detto la presidente Christine Lagarde, che ha aggiunto: “ovviamente non significa che trascuriamo il rischio di recessione“.
Continuerà anche a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del programma di acquisto titoli App “per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui ha iniziato a innalzare i tassi di interesse“.
Riguardo alle previsioni economiche, la presidente Lagarde ha chiarito che l’economia dell’area euro è destinata ad indebolirsi ulteriormente nella parte finale dell’anno e agli inizi del 2023, cosa che potrebbe portare in futuro a una maggiore disoccupazione.
La mossa della BCE non ha dato slancio all’euro, che anzi arretra di nuovo e adesso il cambio ondeggia attorno alla parità. Le comunicazioni della Eurotower erano abbastanza scontate dai mercati, che non hanno apprezzato il tono meno aggressivo della Banca centrale. I mercati monetari ora si aspettano che il tasso possa giungere al 2,75% l’anno prossimo, rispetto al 3,25% previsto la scorsa settimana.