Dopo la frenata degli ultimi, il dollaro australiano è rimbalzato verso l’altro rispetto all’omologo americano (), rimettendosi sulla strada dei massimi di due mesi che sono stati toccati settimana scorsa.
Se la giornata di ieri era stata caratterizzata dai timori di frenata della Cina, che è il principale partner commerciale australiano, i dati sul mercato del lavoro hanno evidenziato un calo a sorpresa del tasso di disoccupazione australiano, cosa che sostiene le aspettative per un ulteriore inasprimento monetario da parte della RBA.
All’inizio del mese, la RBA ha effettuato un aumento del tasso di 25 punti base, meno delle attese. I verbali di quella riunione di politica monetaria hanno mostrato che i funzionari sono disposti a mettere in pausa il ciclo di inasprimento o tornare a maggiori aumenti dei tassi di interesse a seconda dei dati in arrivo.
Il cambio è così risalito verso 0,66, anche perché nel frattempo la valuta statunitense ha perso quota mentre gli investitori attendono con cautela gli ultimi verbali della riunione della Federal Reserve, che potrebbero guidare le prospettive per i tassi statunitensi.