La situazione sempre più tesa in Cina, dove il Covid torna ad avanzare e la popolazione protesta per le rigide misure anti-contagio ripristinate da Pechino, ha mandato giù l’umore del mercato.
Ne è scaturita una forte richiesta di beni rifugio, della quale ha beneficiato anche lo Yen giapponese.
Il cambio è sceso sotto quota 138, sui minimi di 3 mesi, e sta testando la zona di supporto compresa tra 139,32/137,50, come possiamo vedere in questa immagine tratta dalla piattaforma di investimento .
Una spinta arriva anche dall’approccio più cauto della FED riguardo ai tassi di interesse, come è emerso dai verbali dell’ultima riunione di politica monetaria. Questo potrebbe congelare l’enrome divergenza rispetto alla Bank of Japan, che i suoi tassi di interesse non li tocca da diversi anni e li tiene in territorio negativo a -0,1%.
Di recente il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha sottolineato la necessità di mantenere una politica monetaria estremamente espansiva per sostenere l’economia nipponica, anche se l’inflazione è alta (i prezzi annuali al consumo sono saliti a un massimo di 40 anni del 3,6%).