Era dal mese di giugno che non si vedeva un euro così tonico rispetto al dollaro. Il cambio si è infatti affacciato oltre la soglia di 1,05, spinto soprattutto dalle dichiarazioni di Powell arrivate nella serata di mercoledì, che hanno pesantemente indebolito il dollaro.
Il capo della Fed ha infatti preannunciato che la banca centrale USA rallenterà il ritmo dell’inasprimento, e probabilmente lo farà già dalla riunione di dicembre. Si abbassano inoltre le aspettative per il picco del tasso sui fondi federali.
Questo ha spinto il al di sotto di 105, il minimo in quasi cinque mesi.
Dal canto suo la BCE non si sa ancora che intenzioni abbia per il futuro. L’ultimo rapporto sull’inflazione ha mostrato che è scesa al 10% a novembre, mentre l’IPC core è rimasto invariato al 5%. Ma questo livello rimane ancora molto elevato rispetto all’obiettivo del 2%. Per questo ci si aspetta che la BCE rimarrà impegnata nell’aumento dei tassi, anche se gli analisti sono divisi tra l’ipotesi di una stretta da 75 punti base e quella di 50 punti base.
Intanto l’euro corre. L’ ha superato 1,05, dopo aver chiuso il mese di novembre con un guadagno del 5,5%. E’ stato il mese migliore da settembre 2010.
