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OPEC e Cina spingono il prezzo del petrolio Brent e WTI

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Domenica l’OPEC+ ha deciso di attenersi alla politica esistente riguardo ai livelli di produzione

La decisione dell’OPEC e le novità in arrivo dalla Cina hanno dato una spinta al prezzo del petrolio, che comincia la settimana in salita.
Salgono infatti sia le quotazioni del (87 dollari al barile) che del (82 dollari).

A sorpresa la Cina ha mitigato alcune delle rigide misure anti Covid, che avevano scatenato anche delle rivolte. Questo significa che il più grande importatore di petrolio vedrà di nuovo crescere la domanda.
Tale prospettiva ha avuto un effetto rialzista sul prezzo di e , che però risentono anche di altri fattori.


Domenica l’OPEC+ ha deciso di attenersi alla politica esistente riguardo ai livelli di produzione. Durante un incontro virtuale, l’Opec e gli alleati a guida russa hanno deciso di mantenere i tagli alla produzione di 2 milioni di barili al giorno concordati a ottobre, fino alla fine dell’anno.


Inoltre oggi scatta il divieto UE alle importazioni di petrolio russo via mare. Accanto allo stop scatta anche il divieto, concordato in sede di G7, di utilizzo di servizi marittimi europei per commercializzazione verso Paesi terzi a un prezzo superiore ai 60 dollari al barile. Secondo stime della Commissione verrà bloccato circa il 94% del greggio di Mosca destinato all’Europa (la Russia ha già fatto sapere di non riconoscere la misura e di esser pronta ad adottare contromisure). E dal 5 febbraio toccherà a prodotti raffinati.

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