Nel corso di questa settimana, la Norges Bank ha alzato il suo tasso ufficiale di 25 punti base al 2,75%, portando i costi di indebitamento al livello più alto dal febbraio 2009.
La banca centrale afferma inoltre che probabilmente aumenterà di nuovo i tassi, poiché l’inflazione rimane al di sopra dei suoi obiettivi.
Il tasso di inflazione annuale della Norvegia è sceso al 6.5%, dopo il balzo a 7,5% di ottobre (cifra più alta dall’ottobre 1987). Secondo i policy maker, l’inflazione è superiore alle previsioni e dovrebbe rimanere elevata più a lungo di quanto si pensasse, mentre il mercato del lavoro sembra essere un po’ più teso del previsto.
A confermare l’umore più cupo è stato anche l’indicatore della fiducia dei consumatori, sceso al minimo storico di -38,0 nel quarto trimestre. Si tratta del terzo calo consecutivo, poiché le famiglie hanno continuato a lottare con l’aumento dell’inflazione e l’aumento degli oneri finanziari.
La banca centrale norvegese stima che sarà necessario arrivare a tassi di interesse di circa il 3% durante il prossimo anno.
Sul fronte valutario, il cambio USDNOK è salito a 9.89, ma continua a viaggiare dentro un canale discendente nel quale si è infilato a inizio novembre, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Siamo comunque in una fase molto delicata, perché oltre all’attraversamento della soglia psicologica di 10,00, il cambio USDNOK sta adesso trestando l’importante Ema200.
Come vediamo sulla piattaforma , già negli ultimi tempi, per due volte il test è fallito ed il prezzo è risalito di nuovo.
Dall’esito di questo test probabilmente dipenderà l’andamento futuro del cambio: l’uscita verso l’altro dal canale oppure la sua prosecuzione.