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Rublo russo in picchiata dopo le nuove sanzioni. USDRUB oltre 68,00

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Intanto settimana scorsa la banca centrale russa (CBR) ha mantenuto il suo tasso chiave al 7,5%, sottolineando i rischi per la stabilità della valuta

Crollo pesante del rublo russo, che scivola sui minimi da maggio scorso rispetto al dollaro. 
A pesare sulla valuta moscovita sono le aspettative di una minore domanda di esportazioni, dopo l’introduzione del nono pacchetto di sanzioni anti-russe e in previsione delle notizie sul ‘tetto’ dei prezzi del gas russo, che saranno discusse dai ministri dell’energia degli Stati membri dell’UE. Minore domanda dall’estero significa minore rischiesta di valuta.

Inoltre settimana scorsa, mentre FED, BCE ed altre banche centrali hanno alzato i tassi per combattere l’inflazione, la banca centrale russa (CBR) ha mantenuto il suo tasso chiave al 7,5%, sottolineando i rischi per la stabilità del rublo.
Le autorità monetarie hanno imposto commissioni elevate e tassi di interesse negativi sulle valute di stati ritenuti ‘ostili’, rimuovendo un vero mercato di valuta estera per i detentori di rubli.

Il cambio USDRUB è salito così oltre quota 68 (circa il 10% in più rispetto all’inizio di dicembre). Tuttavia, il rublo rimane al di sopra dei livelli precedenti all’invasione russa dell’Ucraina, cementando il rimbalzo dal minimo storico di 150 toccato a marzo.

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