Dopo un avvio di 2023 con il piede giusto, le Borse europee tirano il fiato e chiudono contrastate ed al piccolo trotto.
Nel giorno in cui il presidente russo Vladimir Putin annuncia il cessate il fuoco in Ucraina per il 6 e 7 gennaio in occasione del natale ortodosso, si metabolizza anche il contenuto dei verbali dell’ultimo meeting della FED, che ha escluso tagli ai tassi per quest’anno.
La Borsa di Milano chiude debole: l’indice segna a fine giornata -0,11% a 24.832 punti.
Con il petrolio che torna a salire, rimbalzano Tenaris (+2,9%) e Saipem (+0,3%).
Positive Inwit (+1%) e Tim (+0,4%), quest’ultima in attesa che venga trovata una strada per la Rete nazionale.
Giornata negativa per Amplifon (-2,7%) e Prysmian (-2,3%).
Il listino principale è appesantito dalle utility, con il prezzo del gas che torna a salire oltre i 70 euro al megawattora. Hera cede il 3,4%, Italgas (-1,7%), Snam (-1,6%), A2a (-1,2%) e Enel (-0,1%).
Contrastate le banche: Intesa (-0,6%) e Bper (-0,3%), in rialzo Banco Bpm (+0,4%) e Unicredit (+0,7%).
I principali listini del Vecchio continente hanno chiuso a tinte miste. Scende il di Francoforte (-0,38%), così come Parigi (-0,22%). In rialzo il di Londra (+0,64%) e Madrid (+0,51%).
Netto calo di Wall Street dopo i dati sul mercato del lavoro.Lo segna -1,16%, il -1,02% mentre il -1,47%.
